Jardina è il nome di questa originale quanto utile costruzione che si trova disseminata in tutta l'isola.In questo articolo andremo ad esaminare la forma legata alla simbologia che riconduce al numero aureo Phi e all'Axis Mundi.
Realizzato in forma circolare è da sempre utilizzato per proteggere e nutrire, spesso, un solo albero da frutta, perlopiù un agrume. Pantelleria è un'isola in cui i forti venti spirano per circa 250 giorni all'anno e la media di precipitazioni annuali è pari a 484 mm al metro quadro. All'interno dei Giardini si crea un particolare microclima che permette all'albero di svilupparsi senza interferenze esterne e fruttificare in abbondanza.
La sua costruzione è alquanto suggestiva e, simbolicamente significativa:
“(...) inizia con l'impostare un palo centrale a cui è legato uno spago nel quale vengono fatti dei nodi per fissare i limiti della circonferenza esterna ed interna. L'azione di ruotare attorno al palo alla distanza del nodo viene eseguita fin dalla fase dello scavo e nella posa delle prime pietre che vanno a costituire le fondazioni. Le pietre grosse che costituiscono la fondazione vengono ricoperte con la terra, lasciando solo una porzione di pietre affioranti. Prima di fissare il primo giro di pietre si definisce la posizione della porta e un piccolo spazio, di larghezza media di 20 cm che costituirà il foro per l'ingresso dell'acqua piovana raccolta dai piani inclinati dei terrazzi superiori o dei sentieri adiacenti.Il giardino pantesco, infatti, raccoglie l'acqua per il suo albero in parte utilizzando la condensa, in parte intercettando e canalizzando l'acqua piovana da un foro d'ingresso.”
(Parco di Pantelleria – sito ufficiale)
Viene subito spontaneo identificare, simbologicamente, il palo centrale con l'Axis Mundi e l'intera costruzione, da un certo punto di vista, con l'aureo Phi (Φ).
Da qui sorge una serie di considerazioni che desideriamo condividere con il lettore interessato ed appassionato.
Il Giardino Pantesco e il Phi
Considerato un elemento fondamentale della geografia sacra, il numero Phi, definito geometricamente sezione aurea, incarna l'infinita armonia universale. Fu il matematico Luca Pacioli, nel 1509 a definire nel suo trattato in tre volumi, il numero Phi come De Divina proportione, epiteto con cui intitolò anche il saggio.
La proporzione aurea è un numero (1,61803...) la cui espansione decimale prosegue all'infinito senza mai ripetersi in uno schema generale. Grazie a Leonardo da Pisa (1170 – 1250) che conosciamo con l'epiteto di Fibonacci, oggi sappiamo che questa proporzione sta alla base della geometria della creazione.
E' rispettata nella spirale del DNA come nella disposizione dei petali dei fiori o dei semi, ad esempio, nel girasole, ma anche nei segmenti dei rami, del tronco dei vegetali e, parimenti negli animali e nel corpo umano...
Nell'architettura antica è stata espressa nell'armonia delle forme, seguendo il principio geometrico euclideo “ Si dice che una retta è stata divisa in estrema e media ragione quando la retta intera sta al segmento maggiore di essa come il segmento maggiore sta al segmento minore “ (Elementi – Libro VI) e possiamo ritrovarne esempi nel Partenone di Fidia, nelle cattedrali gotiche, nelle piramidi e, in sintesi, in tutti i monumenti dell'antichità in cui la forma aveva la funzione di ripetere l'armonia cosmica in ogni sua parte.
La sezione aurea affascinò numerosi artisti e architetti in tutte le epoche. La ritroviamo nell'uomo Vitruviano di Leonardo come nel moderno Modulor di Le Corbusier.
Non crediamo sia stata rispettata, nella costruzione dei giardini, almeno quelli più recenti, la sezione aurea – sarebbe una indagine interessante da effettuare in loco - ma è significativa la presenza di un solo albero tale per cui, in vista prospettica dall'alto, suggerisce la forma del Phi greco. La scelta della circolarità denota la ricerca inconscia dell'armonia, espressa, appunto, dal cerchio e diviene reminescenza del principio, della perfezione e, dunque, del divino.
Il cerchio è anche espressione del ciclo del tempo cosmico, del ripetersi delle ere nella Precessione degli Equinozi, così come il contenitore del Tutto, l'Oceano del Nu egizio e anche la ruota della vita che torna e ritorna all'infinito (Samsara).
La connessione con l'Axis Mundi
Axis Mundi o asse del mondo è la concezione dell'esistenza di un astratto asse verticale che collega cielo, terra e inferi o, se vogliamo, i tre mondi dello sciamanesimo o delle concezioni religiose (paradiso, purgatorio, inferno).
E' simboleggiato perlopiù da un albero le cui radici si estendono sia in cielo che sotto terra o anche da montagne precise come, ad esempio, il Monte Meru in Tibet. La concezione dell'esistenza di un asse che sostiene l'universo è antica quanto l'uomo e tralasciando, per il momento, la lettura simbolica, riguarda, astronomicamente, la concezione di un asse su cui ruota la terra, gli altri pianeti e l'intero universo e che sancisce lo scorrere del tempo ciclico.
E' importante notare come astronomicamente il tempo non sia considerato lineare, bensì ciclico e ripetibile. Si ripetono i giorni, le stagioni, le ere precessionali. Si ripete la vita, continuamente.
Così, l'albero di agrumi al centro del Jardina assume un significato atavico: è quell'axis mundi le cui radici si estendono nel mondo di sotto e la chioma nel mondo di sopra uniti dal tronco che ne forma l'asse. E' l'Yggdrasil celtico, l'Albero della Vita del Giardino dell'Eden, l'asse che collega i due poli terrestri.
Ed è anche, in questa indagine, la linea verticale inserita nel cerchio che origina il Phi.
Conclusione
Questa lettera, dunque, che è anche un numero come abbiamo visto, contiene il sapere dei moti cosmici e tellurici dell'Universo e, forse, non a caso è la 21 lettera dell'alfabeto greco. L'1 e il 2 pitagorici che, uno l'emanazione dell'altro, uniti formano il 3, la triade divina.
Il Giardino pantesco, sotto quest'ottica, viene ad assumere lo stesso significato che le cuture sciamaniche centro asiatiche o le antiche tribù dei nativi americani assegnavano alla costruzione della ger o del teepee: la casa come un piccolo universo in cui regna l'armonia perché costruita seguendo le leggi della creazione. Partendo, come nella costruzione del giardino pantesco, da un palo centrale, queste abitazioni divenivano ognuna simbolo del perfetto equilibrio, dell'armonia e della stabilità.
I lontani (nel tempo) abitanti dell'isola possedevano la conoscenza necessaria a creare armonia e la utilizzavano in tutte le loro opere costruttive, non solo nei grandi monumenti passati alla storia.
Così i Jardina erano dei microcosmi in piena regola in cui la vita cresceva nutrita e protetta non solo dalle intemperie climatiche ma anche dalla forma primordiale dell'equilibrio ermetico che ben insegnò “È vero senza menzogna, certo e verissimo, che ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare il miracolo della cosa unica.”
Grazie
Articolo Redatto da: Monica Benedetti
Bibliografia
Mario Alinei, Origini delle lingue d'Europa, Il Mulino, Bologna, 1996.
Luca Maria Patanè, Il giardino pantesco: architettura e paesaggio a Pantelleria, Mazzotta, Milano, 2004.
Matila Ghyka, Il numero d'oro: riti e ritmi pitagorici nella sviluppo della civiltà occidentale, Adelphi, Milano, 1992.
Mircea Eliade, Il sacro e il profano, Bollati Boringhieri, Torino, 2008.
Leonardo da Vinci, Il trattato della pittura, a cura di Carlo Pedretti, Giunti, Firenze, 1995.
Ernst Gombrich, La storia dell'arte, Phaidon Press, Londra, 1995.
Francesco Careri, Walkscapes: camminare come pratica estetica, Einaudi, Torino, 2006.
Vitruvio, De Architectura, traduzione di Cesare Cesariano, Franco Cosimo Panini, Modena, 1997.
Nota: Questo articolo è il primo di una serie dedicata all'esplorazione dei simbolismi nel Giardino Pantesco. Nei prossimi approfondimenti, verranno esaminati ulteriori aspetti legati alla geometria sacra, alle tradizioni locali e alle connessioni con altre culture e forme di architettura spontanea.
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